lunedì 21 novembre 2011

Leonardo, il Genio, il Mito.







Viaggio ai confini del tempo e delle emozioni

Da cosa è definito il tempo?
Sicuramente dalla durata più o meno oggettiva di parti della vita. Ci sono attimi però, che per strani effetti, si allungano in maniera totalmente arbitraria. Ecco cosa accade quando si posano gli occhi davanti ad alcune opere d'arte. Certo, molti diranno che è necessaria una certa predisposizione per subire il fascino estremo delle muse ma non credeteci. Di fronte alla perfezione, chiunque dotato almeno di un po' di cervello, non può che restare immobile e farsi travolgere da cotanta bellezza. Ma perché questo piccolo preambolo? Perché se vi apprestate a visitare la mostra “Leonardo, il Genio, il Mito” dovete essere preparati psicologicamente a ciò che vi attende.
La mostra è dislocata in diversi ambienti, differenti per luci e tipologia di allestimento. La prima stanza funge principalmente da anticamera con alcuni scritti dedicati a Leonardo che aiutano a comprendere quanto fosse considerato geniale dai suoi contemporanei. Successivamente si giunge alla sala in cui sono esposti i disegni, veri protagonisti della mostra. Dopo una breve fila si entra in una stanza in cui la temperatura è mantenuta a circa 18 gradi, per la conservazione delle opere. La bellezza dei disegni e l'unicità degli scritti rendono i pochi minuti consentiti per la visita intensi e memorabili. Quando poi si giunge all'autoritratto cambia tutto. È proprio davanti a quel foglio che si assiste al fenomeno precedentemente descritto. Il tempo si ferma mentre gli occhi saggi e profondi ti scrutano l'anima.
Fino a questo punto la mostra è ineccepibile. Bella la location, bello l'allestimento e naturalmente favolosi i disegni. Le sezioni successive, invece, risultano invece di un altro livello, sicuramente inferiore. Certo, in parte è colpa del confronto coi lavori del Genio ma in parte credo sia da imputare ad una scelta delle opere di difficile comprensione, soprattutto perché non corredate da opportune informazioni a riguardo. Certo, trovano posto opere di Warhol, di Duchamp e di
LaChapelle, ma questi capolavori, anche se affiancati da opere di una certa importanza, non reggono il confronto. Di sicuro un elemento che inficia molto è l'allestimento di questa terza parte, sicuramente meno originale dei due precedenti, tanto da creare una netta cesura tra le due sezioni. Cesura che diviene fin troppo netta quando si giunge alla sala in cui è allestita l'installazione intitolata L’Oro Invisibile, installazione completamente avulsa dal contesto. Il Cenacolo, Leonardo da Vinci. 12+1 Opere Preziose Nonostante questo la mostra, nel suo complesso, risulta interessante e piacevole (anche la parte interattiva dedicata all'Ultima Cena e quella legata alla filmografia che vede il Genio come protagonista).
Nel complesso comunque, questa mostra risulta un'esperienza unica e irripetibile per assaporare una scintilla di genio che magari, portata nella vita di tutti i giorni, può contribuire ad abbellire il vostro mondo.


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