venerdì 12 ottobre 2012

“La città delle tenebre” di Ilona Andrews

“La città delle tenebre” di Ilona Andrews: Primo volume del nuovo fantasy post apocalittico


photo by Trodel on Flickr (Creative Commons)

Copertina nera lucida, con un accattivante volto femminile in primo ...

domenica 7 ottobre 2012

The Human Body Exhibition, arte, scienza o ...





Qual è, se ne esiste uno, il confine che separa arte e moralità? Si è dibattuto spesso su questo argomento e, ancora oggi è argomento di discussione. Credo che non sia definibile un confine entro il quale un'opera può essere definita morale, naturalmente entro certi limiti. La domanda cardine su cui però è incentrata la discussione relativa alla mostra Human Body, in esposizione al Palaolimpico di Torino dal 29 settembre al 13 gennaio, è un altra. Ma procediamo con ordine.
Dopo aver riscontrato un successo straordinario in alcune delle più grandi capitali mondiali, a New York la mostra è stata vista da più di due milioni di persone, i corpi oggetto di tante polemiche approdano nella capitale sabauda, poco incline, in genere, a polemiche così accese. Perchè ad essere sinceri, raramente è accaduto di assistere ad una tale bagarre che coinvolgesse le istituzioni, il mondo accademico e la stampa contemporaneamente. Ricordo che l'esposizione è presentata in Italia dalla Fondazione Umberto Veronesi e, tra gli scopi principali di questo progetto c'è quello di allontanare gli adolescenti, e non solo, dal vizio del fumo. Se da un lato, però, c'è chi accusa i curatori di The Human Body Exhibition, questo il nome completo della mostra, di voler colpire il pubblico con facili sensazionalismi, dall'altra assistiamo ad un'indignata comunità scientifica che storce il naso e accusa il curatore dell'esposizione in maniera più o meno velata di scarsa scientificità.
Dai lavori di Von Hagen a oggi il pubblico si è, per così dire, abituato a vedere corpi umani esposti per differenti motivi. Secondo alcuni è arte, secondo altri è un affronto alla pubblica morale e, ultimi ma non meno importanti, secondo una larga fetta di pubblico e addetti ai lavori queste esposizioni sarebbero più correttamente legate al mondo della scienza. O almeno così sembra. La stessa comunità che, appena qualche secolo fa, propugnava il progresso della scienza davanti a tutto, a volte anche della vita umana. Bisogna ricordare, infatti, che uno dei più grandi uomini di scienza italiani del XIX secolo, Girolamo Segato, scoprì un metodo per la conservazione dei cadaveri basato sulla mineralizzazione dei tessuti, capace di rendere questi ultimi simili a pietra. Il Pietrificatore, così fu chiamato il Segato, morì portandosi nella tomba il suo segreto, così come fece Raimondo Di Sangro, suo predecessore, circa un secolo prima. A ben vedere sembra che l'utilizzo di cadaveri, per scopi più o meno scientifici, sia quindi un'usanza più volte attestata, per questo, personalmente, non capisco tutte le polemiche scatenatesi rigurdo a quella che è, e rimane, un'esposizione che si può visitare se e quando si vuole.
Devo ammettere che è facile sollevare falsi moralismi e scagliarsi contro la strega di turno. Così come, d'altra parte, è vero che fare successo sconvolgendo il pubblico non è nulla di nuovo. Il fulcro della questione, come precedentemente accennato, è comprendere il perchè una tale esposizione è stata creata e, soprattutto con quale scopo. Secondo l'autore, e gli organizzatori, lo scopo principale della mostra, che ha raccolto più di 20.000.000 di visitatori in tutto il mondo, è prevalentemente didattico. La Fondazione Umberto Veronesi, partner nella promozione dell'evento, insiste su questo aspetto inserendo Human body in un programma di educazione al vivere sano. I soggetti principali a cui è rivolta quindi questa mostra sono i ragazzi che, vedendo tra le altre cose l'effetto del fumo sui polmoni umani, avranno un motivo in più per tenersi lontani dal tabacco e dai danni ad esso collegati. Devo ammettere che alcune sezioni potrebbero risultare un po' ostiche ai deboli di stomaco ma, fondamentalmente, è una mostra in un luogo chiuso, senza esposizioni aperte al pubblico e con un certo costo d'ingresso. Le polemiche relative alla moralità dell'evento credo che siano quindi eccessive. Se si desidera visitarla si sa a cosa si va incontro.
Un ultimo sguardo alle sezioni presenti è d'obbligo. La parte iniziale, con corpi i posizioni relativamente statiche è interessante, notevole tra le altre cose l'installazione con lo scheletro e la massa muscolare della stessa persona che si tengono le mani. La sezione successiva presenta sezioni dei diversi organi e corpi più dinamici. Qui sono mostrati anche alcuni organi colpiti da tumori e malattie. L'ultima grande sezione è dedicata alla procreazione e allo sviluppo del feto e, forse, è la parte più bella di tutta la mostra.
La mostra, per come è strutturata, risulta piacevole ed istruttiva, merito anche delle tavole esplicative e degli studenti di medicina che accompagnano i visitatori. Naturalmente alcune aree risultano più interessanti di altre, prima tra tutte la sezione dedicata alla procreazione, ma nel complesso ogni sezione può offrire interessanti spunti di riflessione ad adulti e bambini.
In definitiva credo che Human Body sia un'esperienza da provare a prescindere da giudizi e preconcetti che posso risultare bacchettoni.














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